
Questa pagina è una delle più importanti, infatti da qui trovi il link per tutte le Guide che ho scritto per la gestire le emozioni !
Sono 4: Paura, Dolore, Rabbia e Piacere.
E’ stato un immenso lavoro e sono contento di condividerle con te.
Sono sicuro che ti saranno utili, ma spero che facciano davvero la differenza per te, lasciami il tuo feed-back o le tue domande nei commenti.
La Guida Definitiva per la gestione della Paura
La Guida Definitiva per la gestione del Dolore Emotivo
La Guida Definitiva per la gestione della Rabbia
La Guida Definitiva per la gestione del Piacere
Che cosa aspetti ? Clicca su quella da cui vuoi iniziare. Troverai delle strategie concrete ed applicabili da subito per gestire al meglio le tue emozioni.
Queste Guide sono la sintesi della mia esperienza clinica, formativa e del libro del Prof. Giorgio Nardone: “Emozioni istruzioni per l’uso“.
E’ davvero un libro interessante che ti consiglio sia per la parte teorica, in cui analizza il concetto di emozione, sia per la parte pratica finale con i consigli per la gestione delle emozioni.
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Nel libro l’autore seguendo la tradizione Taoista e Buddhista paragona la nostra componente emotiva ad una tigre interiore.
Gestire le emozioni: i modi di relazionarsi con la propria tigre interiore

Addomesticare la tigre interiore
L’ autore identifica le quattro emozioni primarie, da cui secondo lui derivano tutte le altre: paura, piacere, dolore e rabbia.
In passato in Terapia Breve Strategica queste erano definite sensazioni fondamentali.
L’ addomesticare non indica la repressione, né la manipolazione o tantomeno il lasciar esprimere spontaneamente la propria tigre interiore.
Si tratta piuttosto di diventare amici della belva che è dentro di noi: di danzare funambolescamente tra lo slancio passionale e la tendenza a controllarle.

Gestite in questo modo le emozioni permettono di superare i limiti delle proprie performance.
Gestire le emozioni liberando la tigre: il falso mito dello sfogare l’emozione.
Secondo alcune teorie le emozioni funzionerebbero con una dinamica uguale a quella delle “scienze esatte“, tipo la fisica: se un emozione è troppo forte è funzionale sfogarla.
Questo concetto oltre ad essere errato, è pericoloso: spesso dare libero sfogo alle proprie emozioni può avere conseguenze negative o portarci a compiere azioni di cui possiamo pentirci

La rabbia sfogata con un interlocutore che tende a darci ragione aumenta, così come il socializzare la propria paura non fa che aumentarla.
Lo stesso meccanismo vale per un piacere di cui non vogliamo essere più soggiogati e che più ne parliamo più diventa irresistibile o con il dolore, nel quale rischiamo di crogiolarci.
Questo perché le emozioni seguono dinamiche che si giocano su logiche non lineari: lo sfogarmi potrebbe farmi stare meglio sul momento ma dopo mi fa stare peggio.
Imprigionare la tigre: il mito del controllo delle emozioni.

Deriva tipica del paradigma cognitivista
La capacità di controllare l’ambiente, in maniera sempre maggiore, ci porta a pensare che l’intelligenza e la razionalità siano gli strumenti chiave per risolvere qualsiasi conflitto, anche quelli emotivi.
Come abbiamo detto però le emozioni seguono logiche completamente diverse da quella lineare razionale.
Spesso infatti le indicazioni psicoeducazionali e le ristrutturazioni cognitive si infrangono come onde sugli scogli quando sono utilizzate per trattare disturbi basati sulla paura o il piacere, come il DOC.
Il soggetto sa benissimo cosa dovrebbe fare di diverso ma non ci riesce, per l’intensità delle emozioni.
Le emozioni sono irrazionali per definizione e pertanto non possono essere gestite con la logica razionale.
Gestire le emozioni condizionando la tigre: il mito del rinforzo premio/punizione.

Deriva tipica del paradigma comportamentista.
L’ idea in questo caso è quella di poter modificare e gestire le reazioni emotive, addestrando le risposte tramite un processo di condizionamento con “rinforzi positivi” e “rinforzi negativi”.
L’autore descrive l’inefficacia di questi metodi non solo sugli esseri umani, ma anche nell’addestramento degli animali.
Talvolta possono funzionare nel trattamento di monofobie mentre risultano totalmente inefficaci quando la componente emotiva è particolarmente intensa.
Paul Watzlawick riguardo all’esperimento di condizionamento dei cani di Pavlov riportava scherzosamente quello che secondo lui poteva essere il pensiero dei cani:

Sai gli uomini sono proprio stupidi… basta salivare un po’ quando suona il campanello per farsi dare del buon cibo!”
L’ unico modo che abbiamo per gestire le emozioni è rendersi amica la Tigre: concedersele utilizzandole
Poiché non possiamo controllare né azzerare le emozioni, dobbiamo imparare a diventare amici della belva che si agita dentro di noi.

Si tratta di incanalare la rabbia e farla defluire in maniera sicura e produttiva, clicca qui per vedere come.
Trasformare la paura in coraggio portandola paradossalmente all’eccesso, clicca qui per vedere come.
Così come l’unico modo per gestire il dolore (clicca qui) e il piacere (clicca qui) e concederseli in spazi e tempi controllati.
Gestire in questo modo le emozioni non solo mi permette di uscire da disturbi invalidanti ma anche di evolvermi costantemente, superando i miei limiti e migliorando le mie performance.
Cavalcare la tigre interiore
Riprendendo il titolo di un suo libro precedente l’autore sottolinea come non solo il benessere mentale, ma anche la massima espressione delle propria persona si ottenga dall’unione dello slancio della componente emotiva con quella razionale.
Entrambe infatti hanno pregi e difetti per cui è dal dialogo continuo di queste che si ottiene la completezza.
Lo stesso dicevano Giordano Bruno nel mito di Atteone, parlando dei veltri (intelletto) e dei mastini (volontà), e Gustav Jung nel suo biblico Libro Rosso parlando di forma e contenuto.
Questa abilità che dobbiamo allenare continuamente, risulta certamente difficile, perché come lo stesso Nardone dice: “Da una parte la mente tende a schematizzare ciò che funziona, dall’altra tende ad essere sospinta da emozioni che sono in contrasto con quegli schemi“.
Per evocare e gestire le emozioni, dobbiamo imparare ad utilizzare il loro linguaggio: quello evocativo e suggestivo, e cavalcare le loro logiche di funzionamento non lineari.
Se non l’hai ancora fatto ti consiglio di acquistare libro del Prof. Giorgio Nardone: “Emozioni istruzioni per l’uso” per approfondire l’argomento.
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Bibliografia
G. Nardone, Emozioni: istruzioni per l’uso, Ponte alle Grazie 2018, Adriano Salani Editore S. p. A., Milano. 2019

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