Ok la rabbia e la paura, ma ha senso scrivere una guida che parla di “come concedersi il piacere” ?
Nella nostra società, il piacere è ormai sdoganato, intuitivamente dunque sembrerebbe che no, non ha senso.
Ma sai che invece:
il sapersi concedere il piacere in maniera sana è uno dei problemi più diffusi ai giorni nostri.
Durante le consulenze, i percorsi di psicoterapia breve e quelli di realizzazione personale ho visto come il rapporto con il piacere, lo svago e il relax sia una delle aree più frequentemente problematiche.
Ti è mai capitato di non essere riuscitə a portare a termine un progetto o una consegna nei tempi giusti perché ti sei lasciatə distrarre da altre cose più piacevoli ?
Oppure ti ricordi quei dolcetti buonissimi, a cui hai tentato di resistere per giorni, per poi farne una scorpacciata, travoltə dal desiderio ?
Al contrario magari in altre situazioni ti sei trovatə a sfinirti di lavoro e impegno senza riuscire a concederti alcuna piccola trasgressione, raggiungendo livelli di frustrazione altissima e rendendo meno di quanto, in realtà, avresti potuto.
Tranquillə non è un problema solo tuo, del tuo carattere… questi scenari sono comuni a tutti gli esseri umani e derivano da una errata gestione del piacere.
In questa guida condivido con te le strategie che ti servono per gestirlo al meglio, ed utilizzarlo in maniera funzionale.
Nella gestione dei piaceri andiamo da un estremo all’altro: chi non sa come concedersi il piacere; chi ne è schiavo, pensiamo alle dipendenze da sostanze, alcool, cibo, social, sesso e chi più ne ha più ne metta.
Spesso poi entrambi gli estremi coesistono in noi: siccome siamo sempre tesi, pronti alla performance lavorativa, non ci concediamo svaghi o piaceri per cui poi perdiamo il controllo in abbuffate, maratone su netflix, sbronze…
Non ce lo dicono quasi mai, ma se vuoi avere una vita sana e soddisfacente e realizzarti, è imprescindibile imparare a concederti e vivere i piaceri in maniera sana.
Il problema è che il piacere, come le altre emozioni, funziona seconda una sua logica peculiare per cui risulta deleterio sia:
Trattenerti fino all'astinenza totale
Concedertelo in maniera smodata
Nel primo caso infatti rischi o di perdere il controllo (come avviene ad esempio nella bulimia) o di non riuscire più fare a meno del piacere dell’astinenza (come avviene nell’anoressia).
Nel secondo caso invece ti avvii sulla strada delle dipendenze o dell’apatia esistenziale.
Quest’ultima situazione descrive quella in cui ti concedi così tanti piaceri da non sentirne più il gusto:
ti trovi bloccato tra l’assenza totale di voglia di impegnarti e la perdita di gusto per i piaceri.
Per fortuna esistono 4 strategie pratiche e utili che ti possono aiutare a gestire e concederti in maniera funzionale il piacere.
Seguimi, ora te le mostro.
Come concedersi il piacere mantenendone il controllo.
Egli infatti affermava che:
Nessuno può vivere senza piacere
E
E’ più facile l’astinenza della moderazione
Se l’astinenza è più facile però, perché non va bene ?
Il pericolo dell’astinenza
Come abbiamo appena detto l’ astinenza totale dai piaceri risulta deleteria come il suo estremo opposto, il concederseli in maniera smodata.
Sai perché ?
Perché dopo un po’ l’astinenza, al contrario della moderazione, si trasforma, tramite un meccanismo di sublimazione, in una forma di piacere.
Hai capito bene!
L’astinenza protratta dai piaceri provoca piacere.
Quindi quando il tentativo di astenersi non porta a una perdita di controllo, come succede nella maggior parte dei casi, ma invece funziona, gli effetti sono ancora peggiori.
Questa è una delle dinamiche psicologiche coinvolte nel mantenimento dell’Anoressia; in altri Disturbi del Comportamento Alimentare, come ad esempio il Binge Eating, troviamo invece un’alternanza tra il piacere dell’astinenza e la perdita di controllo.
Tutti i desideri che cerchiamo di soffocare covano nel nostro animo e lo avvelenano.
O. Wilde
Come concedersi il piacere in maniera funzionale: 4 strategie definitive e realmente efficaci.
Una volta esclusa la trappola del concedersi il piacere in maniera smodata e quella dell’astinenza, che tra l’altro non sempre riusciamo a mantenere, possiamo vedere come
Il piacere segua una logica contraddittoria.
Cosa significa ?
Che se non te lo concedi diventa irrinunciabile, se te lo concedi puoi resistervi.
Ti faccio qualche esempio:
Più provi a evitare alcuni cibi, più li desidererai;
una dieta troppo restrittiva ti porta a perdere il controllo;
il moralismo e il controllo troppo rigido generano perversione.
Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni.
O. Wilde
Riuscire a concedersi i piaceri in maniera strategica farà sì che tu possa vivere una vita soddisfacente, ma allo stesso tempo riuscire a controllarli.
Se gestiti, i piaceri, da distrazioni che ti allontanano da ciò che desideri, diventeranno un diversivo temporaneo che aiuta a ricaricarti.
Per fare questo le strategie che potrai utilizzare sono:
Concederselo in maniera controllata
Concedersi i piaceri diventa il modo migliore per prenderne controllo e potervi così rinunciare.
La piccola trasgressione
Essere elastici permette di gestire ed evitare il rischio di perdere il controllo con le attività che ci piacciono.
Limitare la quantità con la qualità
L’ unico modo per limitare un piacere è gustarlo in maniera soddisfacente.
Rendere il piacere una tortura
Quando il piacere è diventato un problema e siamo di fronte a una dipendenza occorre trasformarla in tortura.
Utilizzare queste strategie ti permetterà da subito e in tempi sempre più di brevi di gestire il piacere in maniera efficace e funzionale ai tuoi obiettivi.
In nessun caso queste strategie sostituiscono una terapia o un percorso con un professionista, a cui devi rivolgerti se la tua problematica di rapporto con il piacere fosse invalidante, ingestibile o una vera e propria dipendenza.
Vediamo ora le strategie una ad una, così che tu possa applicarle da subito per capire come concederti il piacere in modo da mantenerne il controllo.
1. Come concedersi il piacere in maniera controllata
L’unico modo per resistere a una tentazione è cedervi.
O. Wilde
Proprio perché l’ astinenza generalizzata da tutti i piaceri conduce allo stesso effetto dell’abbandonarvisi completamente, cioè il divenirne schiavi, il miglior modo per gestire il piacere è quello di concederselo in maniera controllata.
Nardone nel suo libro ci fa notare come tale formula ricordi lo stile di vita di Epicuro ed Alessandro Magno, i quali alternavano periodi di impegno rigoroso a giorni dedicati a libagioni, banchetti e altro…
D’altra parte non dobbiamo dimenticare quello che è lo “Slancio Vitale” – L’ élan vital – descritto dal filosofo Bergson: lo slancio alla vitalità e alla felicità si fonda sul piacere di aver realizzato e costruito qualcosa che ci ha impegnato e richiesto sforzi.
Insomma si tratta si oscillare tra questi due poli: concedersi del sano piacere per evitare di perdercisi dentro, e far sì che questo ci permetta di concentrarci e impegnarci maggiormente sui nostri progetti.
Se il tuo problema in questo momento è l’astinenza eccessiva, sei ogni giorno più stressatə e frustratə, ma pensi di non poterti dedicarti alcun piacere per paura di perdere il controllo o di non avere abbastanza tempo allora…
La strategia n°2 fa al caso tuo.

2. La piccola trasgressione
L’ effetto che dobbiamo ottenere è quello di arrivare a percepire che un piccolo spazio dedicato al piacere, equivale a un investimento per il lavoro, un esame o un progetto.
Sottraiamo infatti del tempo all’ impegno, che però ci permetterà di essere molto più focalizzati e produttivi dopo.
Quindi ?
Porteremo a casa un migliore risultato, essendoci anche concessi una pausa piacevole.
Così facendo il lavoro, lo studio e le nostre fatiche risulteranno essere anche più piacevoli e meno frustranti.
Hai presente quando si è inchiodati sulla stessa pagina da studiare o scrivere e ci si impiega un tempo infinito ?
Accanirsi e sforzarsi peggiora solo la situazione.
I grandi ipnotisti riconoscono che il nostro stato di concentrazione e attivazione, le nostre risorse presentano un ritmo: fatto di picchi di prestazione e valli in cui deve ricaricarsi.
L’unico modo per innalzare i picchi di performance è quello di bilanciarli affossando le valli di inattività.
Insomma alla paura di perdere il controllo e non avere tempo per rispettare le tue scadenze e compiere i tuoi doveri dovresti opporre quella di non rendere e buttare via ancora più tempo.
Il consiglio che ti dò è quello di iniziare con un piccolo piacere, una “piccola trasgressione” in modo che non ti spaventi troppo, né ti tolga troppo tempo.
Ad esempio puoi partire da un dolcetto o un piatto sfizioso durante un pasto, un film che vuoi vedere da tempo, una passeggiata, fare attività fisica, una telefonata a un amico o a un’ amica.
Spesso, soprattutto all’inizio è bene che questa trasgressione non sia programmata, ma trasgredisca anche rispetto ai programmi che hai per la giornata, altrimenti rischia di diventare un altro dovere.
Col tempo sperimenterai che rendi veramente di più e riuscirai quindi a gestirti sempre meglio: diventerà automatico il concederti i piaceri in maniera funzionale.
Non ci riesci proprio?
Perché per te lavorare o studiare è un piacere ?
Devi opporre al piacere del lavorare adesso, quello maggiore di poter lavorare dopo la trasgressione ancora più focalizzatə e performante.
Tranquillə, provare piacere solo per un’attività e non voler fare nient’altro, non è sano, si chiama dipendenza.
Se invece il tuo problema è quello di non riuscire a controllare il piacere, tanto da perdere il controllo, distraendoti dai tuoi impegni e dai progetti a lungo termine, allora le strategie più utili per te sono la n° 3 e la n° 4
3. Limitare la quantità con la qualità
Una sana educazione ai piaceri risolverebbe molti dei problemi clinici che come psichiatri, psicoterapeuti e psicologi ci troviamo a dover affrontare ai giorni nostri.
Nei piaceri infatti la qualità aiuta a limitare la quantità, ovviamente quando non siamo già di fronte a quella che è una dipendenza.
Invece che bere 5 birre spazzatura, comprane una che costi come 10 e impara ad assaporarla, lo stesso vale per il vino.
Hai paura di perdere il controllo con la cioccolata? Comprati una cioccolata sopraffina e conceditene un poco ogni giorno.
Il momento in cui ti concedi questo piacere deve essere dedicato completamente a quello, come se ti preparassi ad un rituale sacro.
Cura anche il contesto, il momento e il luogo, tutto concorre ad alimentare la qualità della percezione di quel piacere.
Diventa un cultore di quella cosa e impara ad assaporarla a 360° gradi, con tutte le facoltà, anche intellettualmente… cosa vi è dietro al gusto di quella prelibatezza, come è fatta?
Vuoi ridurre le sigarette ?
Quando fumi concentrati completamente e assaporati ogni singola sigaretta al massimo.
Cerca di capire quali sono le 3-4 più piacevoli della giornata, e regolati cercando di rendere ogni sigaretta il più piacevole possibile.
4. Come concedersi il piacere rendendolo una tortura
Si tratta di autoprescriverti un piacere che difficilmente riesci a gestire, in maniera ripetitiva, ad esempio una volta ogni ora, o una volta al giorno, sempre allo stesso orario.
Dopo 2 o 3 settimane che sei a questo punto, poi potresti concentrarti sul ridurre l’intervallo di tempo che gli dedichi e la frequenza, gradatamente, concentrandoti sulla qualità per ridurre la quantità (3° strategia).
Qualsiasi cosa spontanea, come il cedere in maniera incontrollata a un piacere, una volta prescritta perde la sua spontaneità e diviene controllata.
Questa ultima strategia risulta più difficile da utilizzare come forma auto-aiuto, e viene in genere prescritta da terapeuti specializzati nel trattamento delle dipendenze caratterizzate da compulsioni piacevoli.

Questa strategie applicate in autonomia funzionano quando non siamo di fronte a una dipendenza, se non riesci a gestirti con queste strategie o pensi di avere una dipendenza, rivolgiti subito a un professionista psicoterapeuta o psichiatra.
Se vuoi approfondire questo tema ti consiglio il libro “Emozioni: istruzioni per l’uso” di G. Nardone.
Bibliografia
G. Nardone, Emozioni: istruzioni per l’uso, Ponte alle Grazie 2019, Adriano Salani Editore S. p. A., Milano.