
Questo articolo è una guida alla salute mentale del futuro, la psichiatria e la psicologia, come le conosciamo adesso, stanno morendo.
Non mi interessa, mi dirai…
É questo il punto.
Lascia che ti dica una cosa.
Chi di noi prenderà a cuore la propria salute mentale uscirà da questo periodo di crisi fortificato, più resiliente e vivrà una vita più appagante.
La salute mentale dovrà interessare tutti, perché dopo la pandemia da Covid ci troveremo a dover fare i conti con disagi e malesseri diffusi.
Chi invece continuerà a pensare che la salute mentale interessi solo a chi è “malato”, diventerà sempre più frustrato e incompleto.
Tu in che gruppo vuoi stare?
Non ti aiuterò a fatturare di più o a vendere il tuo prodotto.
Ma in questa guida condividerò con te quelle che sono le strategie che ti permetteranno di aumentare il tuo benessere e uscire fortificato da questa fase di crisi.
Sei ancora convinto che non ti interessi ?
Ho scritto questo articolo per chi, come me, vuole e desidera costantemente, migliorare il proprio benessere psico-fisico, la propria salute mentale ogni giorno.
Sei uno di questi ?
Se la risposta è sì continua a leggere.
Se la risposta e no smetti pure.
Questo è un articolo lungo. Ma se ti dedicherai il tempo di leggerlo, ti prometto che otterrai molto più valore di quello che trovi online in tanti post di psicologia triti e ritriti.
Se non mi conosci mi presento sono Luca Proietti, medico psichiatra e psicoterapeuta breve strategico e mi occupo di salute mentale e psicoterapia.
Il mio obiettivo è di aiutare le persone a utilizzare la mente in maniera strategica per vivere meglio.
Basta con i convenevoli, partiamo!
Salute mentale, coaching, minestre varie, psicologia e psichiatria: cosa abbiamo sbagliato come professionisti della salute mentale.
L’errore che la psicologia e la psichiatria hanno fatto nel tempo è stato il concentrarsi sempre più sulle così dette patologie maggiori.
E’ vero soprattutto per la psichiatria e la psicoterapia, ma anche la psicologia.
Questo errore che in realtà è condiviso da altre branche della medicina.
Tutti pensiamo: “E’ giusto andare dal medico o da un professionista, solo quando ormai sto male“.
Invece noi medici, oltre a curare i pazienti, dovremmo occuparci della prevenzione.
Dell’ aiutare chi è già in salute a mantenerla, a stare bene nonostante gli urti fisici o psicologici della vita.
In psicologia e psichiatria è anche peggio: in alcuni casi tendiamo a far cronicizzare problemi che si dovrebbero risolvere subito.
Non sempre è possibile ma…
Se ti rompi una gamba l’ortopedico ti ingessa subito, se tutto va bene, in due mesi sarai di nuovo in piedi.
Dopo qualche anno muoverai la gamba come prima, fino a quando ti dimenticherai di essertela fratturata.
Nella mia pratica clinica ho visto persone che si portavano dietro da tempo attacchi di panico, ossessioni, compulsioni.
Ma anche crisi coniugali ormai insanabili, problemi di autostima, ormai consolidati. Spesso arrivano troppo tardi nei nostri studi.
Sai perchè?
Perché noi psicologi, psicoterapeuti e psichiatri veniamo percepiti come specialisti che devono intervenire quando qualcosa è patologico.
C’è ancora qualcuno che dice “non sono matto”, sono quelli che poi vanno dai neurologi o dai coach.
La maggior parte delle persone pensa che si debba andare dallo specialista della salute mentale solo quando c’è una malattia.
Grandissimo errore.
Fai un tagliando all’anno, muoviti per tempo.
Fai il tagliando ogni anno alla tua moto o macchina, ma non lo fai alla tua vita.
Forse varrebbe la pena dedicare un’ora all’anno alla tua salute mentale.
Investire 100 – 150 euro all’anno all’incirca, per prevenire eventuali inclinazioni tossiche che stai prendendo o per migliorare quanto potresti davvero.
Quanto spendi di tagliandi per macchine e moto all’anno ?
Non è solo colpa tua.
É anche colpa nostra, di noi professionisti.
Ci siamo focalizzati sempre più sulla patologia e sempre meno sulla salute, sulla prevenzione.
Così abbiamo aperto la porta a mental coach, piennellari e roba varia, per carità alcuni sono molto bravi, ma altri sono imbarazzanti.
Come imbarazzanti sono alcuni dei nostri colleghi.
La psicologia e la psichiatria stanno morendo perchè ti abbiamo lasciato in mano a fuffari, piennellari e coach della porta accanto.
La fregatura è che così noi psicoterapeuti ci troviamo a intervenire a valle di un processo che ormai è spesso difficile da arrestare.
Sarebbe meglio lavorare sulla poca neve che scivola e che insieme possiamo frenare, prima che diventi una valanga che tutto travolge.
Quindi fatti un favore… fai un tagliando all’anno.
Questo è il momento giusto per lavorare su quel piccolo disagio che provi quando ti esponi a quelle situazioni, prima che diventi troppo grande.
Adesso, è il momento giusto per prendere il tuo problema alimentare per le corna, anche se è subliclinico; per affrontare il fatto che quando ti vedi allo specchio non ti piaci, che ti vergogni un po’ a guardarti.

E’ oggi, il giorno per affrontare la situazione di crisi coniugale prima che diventi insanabile, ora devi cambiare lavoro, perchè domani potresti non esserci più.
É arrivato il momento tirare fuori dall’armadio e guardare in faccia lo scheletro che la vita, con il suo corso, ti ha fatto entrare dentro.
Ti meriti di stare meglio, per te stesso, e poi per coloro a cui vuoi bene.
Non domani, non quando starai male, adesso che avverti solo quel leggero fastidio.
Chi ti ha detto che è inevitabile fare una vita frustrante ?
Sì, la vita non sarà mai tutta rosa e fiori, non sarà mai tutta facile.
Non è sano né pensabile essere sempre felici, ma non lo è nemmeno portarsi dietro pesi inutili.
Mollali ora, puoi farlo se vuoi.
“Si ok, ma da chi vado Luca?”
Ora te lo dico
Come scegliere il professionista giusto in psicoterapia, psicologia e psichiatria?
Come ti dicevo, se le cose vanno così è anche colpa nostra:
Ci siamo concentranti troppo sulla valanga.
E spesso noi professionisti della salute mentale abbiamo fatto più danni di quanti ne abbiamo prevenuti.
Vecchi dinosauri, giovani arroganti, rischiamo tutti quanti di fare danni.
Vuoi sceglierti un terapeuta bravo?
Guarda quanto ha studiato, poi tra quelli che hanno studiato di più, scegli il più umile.
Se vedi uno troppo sicuro, che non dubita mai, scappa.
Lo dice la ricerca, i migliori psicoterapeuti sono coloro che dubitano della propria capacità (Nissen-Lie et al., 2017)
Ti assicuro che ci sono.
Evita i teorici tutta teoria e niente pratica, ma anche coloro che non hanno studiato.
Vuoi il migliore mental coach? Vai da uno psicologo o da uno psicoterapeuta che facciano coaching.
La laurea non basta ma è un amplificatore.
“In che senso ?”
Un pirla con la laurea diventa un grande pirla, una persona in gamba amplifica i propri talenti.
Hai ragione la maggior parte delle persone che studiano spesso sono dei teorici buoni a nulla.
Professionisti accademici o maestri della pragmatica.
Esistono professionisti che conciliano preparazione ed efficacia pratica, anche per la tua salute mentale… in 10 secondi mi vengono in mente almeno dieci nomi.
Esistono, tranquillo.
Formatori, coach, motivatori spesso sono più bravi e pragmatici dei teorici universitari puri.
C’è però un mondo di clinici preparati e competenti, questi sono i più bravi di tutti.
Chiunque oggi può fare coaching, ben venga, la competitività alza la qualità dei servizi.
Ma il top lo trovi dove preparazione accademica e pratica si coniugano.
Se sei arrivato fin qua vuol dire che sei una di quelle persone che ritengono che la propria vita e la propria salute mentale valgano la lettura di un post.
Grazie per la fiducia e il tuo tempo, ora viene il bello.
Condivido con te le strategie che per me stanno facendo la differenza per il mio benessere e la mia salute mentale.
Ti garantisco: se le applicherai, insieme al tagliando annuale, migliorerai la tua salute mentale.
Seguimi.
La psicologia e la psichiatria stanno morendo: le 7 regole della salute mentale del futuro
1. Smettila di drogarti. Quando la psicologia e la psichiatria non funzionano.
Hai capito bene smettila di drogarti!
“Ma io non mi drogo Luca !”
Lascia che ti spieghi.
In questi anni ho visto un sacco di persone che si appoggiavano a una sostanza, a un farmaco o a una persona, per evitare di prendersi la responsabilità del cambiamento dei loro problemi.
Matteo si aggrappa alla bottiglia per anestetizzarsi.
Silvia al fidanzato per sentirsi completa.
Marco al terapeuta per stare bene.
Francesca che si appoggiava ad un ansiolitico per risolvere il suo problema d’ansia.
I farmaci in alcuni casi sono indispensabili, ma in tanti altri vengono visti come una scorciatoia per non faticare.
Non puoi far pesare a un’ altra persona, o delegare a un oggetto, la responsabilità della tua salute mentale.
Assumiti le tue responsabilità
Lascia lì la bottiglia, prima che sia troppo tardi e diventi una dipendenza. Inizia invece a chiederti:
“Che cosa non mi soddisfa della mia vita”?
Tirati fuori da quella relazione tossica che ti sottrae energie e ogni giorno provi a sistemare.
Rinunci sempre perché pensi di essere condannato?
Azzarda un goccio di più e prenditi quel lavoro!
Scappi sempre appena senti un po’ di disagio dando la colpa agli altri?
Rimani lì e chiediti cosa potresti cambiare dentro di te.
É arrivato il momento di cambiare.
Fa male lo so, ma continuando così ti farai ancora più male.
Ti svelo un segreto:
Per stare bene, per essere in salute (mentale), bisogna farsi il culo.
Devi metterti in gioco, impegnarti e caricarti addosso il peso della responsabilità del tuo malessere.
Altrimenti non ci sono psicologia o psichiatria che tengano.
Non sto dicendo che sia facile.
Non sto dicendo che tu possa farcela senza una mano.
Ma nemmeno il Litio, la Clozapina, Freud o Milton Erickson potrebbero farti stare meglio se non ti assumi le tue responsabilità
Se non te le stai assumendo continua a leggere per capire come fare.
Se lo stai già facendo, so che continuerai a leggere lo stesso per capire come migliorare il tuo benessere.
2. Locus of control interno o proiettare all’esterno.
Lo abbiamo appena detto, se non ti assumerai la responsabilità del tuo miglioramento, non lo farà nessuno per te.
“Si ma Luca, io ho un disturbo vero, non posso farci niente ?”
Prenditi cura di te stesso, prendi i farmaci se sono indicati. Poi caricati sulla tua schiena la responsabilità del tuo cambiamento, nessuno lo farà per te.
Semplicemente perché nessuno può farlo al posto tuo.
Gli altri sono stronzi ?
La vita è ingiusta ?
Il tuo partner ti tratta male?
Il tuo datore di lavoro ti fa stare male ? Non sei riconosciuto o pagato a sufficienza?
Può essere…
Ma continuare a piangere, lamentarti e attribuire a loro la colpa, anche se i veri colpevoli sono loro, ti impedisce di fare l’unica cosa che è in tuo potere : CAMBIARE.
Stephen Covey ha detto:
Siamo custodi di un cancello chiuso dall’interno.
“Luca con me questo discorso non calza, anzi mi rattrista ancora di più”
Vuol dire che sei una delle poche persone che si assumono interamente la responsabilità di come le cose vanno.
Forse anche troppo vero ?
É arrivato il momento di fare il tagliando e di applicare le strategie che trovi di seguito.
3. Prenditi del tempo.
Come si vede in questo video:
Corriamo, corriamo, corriamo, ma dietro a che cosa non lo sappiamo neanche noi.
Anche tu stai correndo ?
Hai la sensazione di non avere mai abbastanza tempo? Ti sembra di non riuscire a dedicarti ai tuoi cari e alle cose che contano davvero?
Vuol dire che stai investendo male il tuo tempo.
Spesso dedichiamo troppo tempo a cose urgenti e rischiamo di perdere di vista quelle importanti.
Quali sono ?
Giocare con un figlio che cresce, un discorso in tranquillità con il tuo partner, un libro arricchente, mezzora di attività fisica, una passeggiata nella natura o una cena con gli amici.
“Eh ma davvero io non ho tempo, Luca !”.
Scuse. Sei libero di scegliere di dedicare il tuo tempo ad altre cose, e vivere di corsa, ma devi esserne consapevole:
É una tua scelta.
Soluzioni ?
Taglia i social, rimanda le telefonate di lavoro, aspetta un attimo per quella fattura.
“Ma è solo una telefonata, ci metto 10 minuti”
É vero. Ma è facile che appena finita quella telefonata poi tu ti accorga di un altro messaggio urgente a cui rispondere, e poi di un altro, poi di un altro ancora.
Ed è così che 40 minuti che potevi dedicare a qualcosa di significativo sono andati in fumo.
Voglio dirti due cose importanti :
Le cose da fare non si esauriscono mai, il tempo per fare quelle importanti sì.
Le nuove tecnologie sono un portento, i social permettono di connetterci in una maniera impensabile fino a poco tempo fa, ma sono stati studiati apposta per tenerci attaccati alla schermo.
I social guadagnano sulla quantità di tempo che tu passi incollato allo schermo.
Sono fatti apposta e usano tutte le strategie in loro potere per tenerti lì.
Utilizzano la nostra psicologia e biologia per indurci a sperimentare un rilascio di dopamina.
Sia quando vediamo un contenuto piacevole; sia quando li guardiamo in maniera compulsiva per sedare l’ansia, o controllare se dobbiamo rispondere urgentemente a qualcuno.
É il loro lavoro, il loro obiettivo, dobbiamo imparare ad utilizzarli, senza esserne usati.
I social sono esperti in psicologia e psichiatria.
Per questo è importante imparare a mettere le priorità in ordine.
4. Metti in ordine le tue priorità

Stai lavorando 80 ore alla settimana ? Non hai tempo per fare niente ?
Non è detto che sia sempre sbagliato, ma devi sapere qual è il tuo obiettivo.
Anni fa studiavo come un matto per provare a prendere sempre 30 agli esami.
Pensavo fosse la cosa più importante della vita, sacrificavo tutto in funzione di quell’obiettivo.
Ho viaggiato poco, trascurato divertimenti, uscite con gli amici e ho preso anche qualche 30.
Vuoi sapere una cosa ?
Mi ricordo le esperienze che mi hanno reso più felice negli anni dell’università.
Sai quali sono ?
Quelle poche volte in cui sono riuscito a mettere in secondo piano lo studio per vivere la vita vera, con gli amici e i miei cari.
Inseguivo il rendimento. Per che cosa? Ego, insicurezza, nulla di meglio da fare.
Quando ho sbagliato a mettere in ordine le priorità
Studiavo e andavo bene, mi sentivo in controllo.
Finito il percorso però ho realizzato che quello che avevo perso e sacrificato era più importante dei 30 che avevo preso.
Potevo studiare un po’ meno, prendere 27 ma vivere un po’ di più.
Dovrebbero insegnarlo in tutti i corsi universitari di psicologi e psichiatria.
Permettimi di condividere con te questa lezione che ho imparato dalla vita:
Metti più volte in dubbio i tuoi obiettivi, sonda le tue priorità.
Impara ad essere consapevole di cosa ti muove e dove ti sta portando l’obiettivo che stai inseguendo.
Cosa ti renderà più felice?
Imparare qualcosa di nuovo e poi uscire con gli amici o appiccicarti le cose in testa in maniera ossessiva per prendere 30 ?
Se sei in tempo, ti prego: ascolta il mio consiglio! Un giorno potrebbe essere troppo tardi per recuperare ciò che hai perso.
Se non vai all’università e stai lavorando, chiediti questo:
Sei veramente sicuro che sia necessario stare tutte quelle ore in ufficio, o dietro ai tuoi clienti o ai tuoi pazienti ?
In Danimarca rimanere in ufficio fino a tardi è visto come segno di pigrizia.
Vuol dire che hai impiegato troppo tempo per fare il tuo lavoro, oppure che sei stato pigro nello scegliere tra le attività da eliminare e quelle da tenere.
Io aggiungo: “Sei stato pigro nell’ analizzare cosa sia davvero importante per te”.
Fermati un attimo a riflettere.
Ora.
Non domani. Non dire ora poi lo farò.
Fallo ora!
Il tempo è una risorsa preziosa e se non decidiamo noi come investirlo, lo perdiamo mentre ci scivola tra le mani.
Rischi di accorgertene quando ormai sarà troppo tardi.
5. Impara a discernere

Come ti ho spiegato nella guida definitiva sulle scelte e in quella su come trovare il lavoro dei propri sogni:
per vivere una vita soddisfacente e capire che cosa vogliamo davvero dobbiamo imparare a discernere.
Sant’ Ignazio nel 1500 con il suo esercizi spirituali ha scritto quello che secondo me è il primo manuale di psicologia.
Secoli prima della nascita della psicologia e psichiatria.
Sono contenuti indirizzati a un credente, ma possono essere utili per orientarsi tra le scelte di vita anche oggi giorno.
Il concetto di base è: Capisci che cosa ti muove.
Voglio quella promozione !
Voglio quell’incarico, quella pubblicazione, quello stipendio, quella ragazza o quel ragazzo!
Va bene, ma perchè ?
Che cosa ti guida? Che cosa ti spinge e ti motiva?
É una buona aspirazione ?
Senti di voler fare la differenza? O sono il tuo narcisismo e la tua insicurezza che ti spingono a primeggiare.
Fai attenzione:
Tutto ha un prezzo, se la motivazione che ti spinge è triste, ti ritroverai sconsolato.
Avrai raggiunto un obiettivo che non ti soddisfa, e per cui avrai sacrificato delle cose importanti.
Per questo, come ho già detto in questo articolo, l’obiettivo SMART può essere una cagata pazzesca.
Come ho scritto su Instagram:
II desiderare una cosa, non ti dà la garanzia che, una volta ottenuta, questa ti renderà felice. La bontà di un desiderio si misura da come ti lascia una volta che l’hai realizzato
“E quindi cosa posso fare Luca?”
Il discernimento ti aiuta a capirlo prima, a essere consapevole di cosa ti muove, di quali tue tendenze entrano in gioco e di dove ti porteranno le tue ambizioni.
6. Non arrenderti ma non ti incaponire neanche.
Altra regola fondamentale della psicologia e psichiatria.
Oggi sentiamo ripetere fino alla nausea il ritornello:
Non arrenderti mai. Insisti fino alla fine.
Alcuni mental coach ti vendono la formula magica per essere convinti e non demordere. Questa, ti dicono, è la garanzia per ottenere ciò che vogliamo.
E’ un’idea è molto pericolosa.
Perchè ?
Se la mosca continua a sbattere contro il vetro prima o poi ci rimane.
É così.
Bisogna persistere, evitare di arrendersi, ma anche di insistere.
La mosca che non riesce ad uscire dalla finestra e si ferma un attimo, non si è arresa, sta solo cercando di vedere un’ altra soluzione al problema.
Un alito di vento, un gioco di luce, potrebbero indicare una via d’uscita.
Se continuasse però a incaponirsi, concentrata sullo schiantarsi contro il vetro, rischierebbe di perdere di vista i segnali di una possibile fuga alternativa.
É un insegnamento che vale la pena applicare nella crescita personale, quando vogliamo raggiungere un obiettivo, sia nell’ambito clinico in psicologia e psichiatria.
Fermati un attimo e studia la tua strategia.
Cosa stai facendo?
Fermati e analizza i tuoi tentativi di soluzione, prima che l’ insistere prosciughi le tue energie e infranga tutte le tue speranze.
7. Continua a formarti

Nella crescita personale, in psicologia e psichiatria mi è capitato più volte di trovare scuole, ambienti o professionisti che dicessero:
“Abbiamo studiato tutto. Abbiamo preso il meglio di quello che c’era in giro.
Siamo i più bravi, gli altri non hanno niente da insegnarci”
Sai che c’è ?
A volte la prima parte è vera!
Hanno realmente lavorato sodo per apprendere, revisionare e sintetizzare tutto quello che c’era in giro al momento.
Sono probabilmente i più bravi del loro settore. Ma tra 5 anni saranno arretrati.
I sistemi che si chiudono nella sicurezza muoiono, quelli che si aprono all’incertezza evolvono
Per crescere dobbiamo confrontarci con chi condivide le nostre idee, ma soprattutto con chi la pensa diversamente da noi.
Lavorare con psichiatri biologisti mi ha permesso di evolvere il mio approccio da psicoterapeuta, frequentare la scuola di psicoterapia a migliorare l’algoritmo diagnostico per la psicofarmacologia.
Confrontarmi con gli psicoanalisti, lontanissimi dalla Terapia Breve Strategica mi ha permesso di vedere gli angoli ciechi del modello strategico.
Formati sotto l’ombra di chi dice di non avere niente da imparare.
Poi, quando sentirai che ti ha dato quasi tutto quello che poteva, apriti al resto, prima di irrigidirti.
I migliori terapeuti, studiosi e professionisti sono quelli che dubitano di sè stessi, lo dice anche un articolo scientifico di cui abbiamo parlato prima (Nissen-Lie et al., 2017) .
É importante imparare a non mettersi eccessivamente in crisi.
Lo è altrettanto aprirsi al dubbio, all’incertezza, alla possibilità che qualcuno possa essere più bravo di noi e abbia qualcosa da insegnarci.
Essere divorati dal dubbio o rifiutarlo con sicurezza narcisistica sono due faccia della stessa medaglia: quella dell’insicurezza.
La pulsione gregaria porta alla morte per asfissia in psicologia e psichiatria.
Qualche tempo fa in questo articolo ti ho spiegato come secondo Recalcati le nuove forme di disagio derivino dalla perversione della pulsione gregaria.
Questa è la spinta a cercare di creare e consolidare l’argine, il confine. É una pulsione primaria, che viene prima di quella dell’Eros.
La prima spinta che abbiamo è quella all’autoconservazione, alla difesa dell’argine.
Se mi apro troppo al diverso mi sento minacciato e rischio di perdere la mia identità.
Come diceva Freud, la vita umana necessita di un confine per costruire un’identità, per determinarsi.
Ma come Bion ha affermato: il confine sano deve essere poroso, per consentire lo scambio con l’esterno, il passaggio.
Quando il confine da poroso diventa carapacico, diventa una prigione.
Quando il limite identificativo del gruppo si ipertrofizza e assolutizza diventa mortifero.
Studia sempre, leggi, formati, confrontati con chi la pensa diversamente da te.
Tutti gli approcci hanno angoli ciechi.
Chi dice di non averne, pensa che non ci siano, solo perché non li vede.
Ogni approccio è manchevole e imperfetto, se si arrocca sulla propria perfezione, muore.
Ti faccio i complimenti per aver letto fino a qui. Vuol dire che stai già dedicando del tempo alla tua persona, alla tua salute mentale.
Spero davvero che i contenuti ti abbiano ripagato del tempo investito…É il motivo per cui ho scritto questo articolo!
Fammi sapere nei commenti se è stato così!
Sei libero di essere d’accordo o meno con quello che ho scritto…
Ma fammi un favore, promettimi che da adesso inizierai a prendere in mano la tua salute mentale.
Ti saluto fraternamente
Luca
P.S.
C’è un punto in particolare che vorresti approfondissi per discuterne insieme ?
C’è un passaggio che non condividi per niente?
Fammelo sapere sotto nei commenti.
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Bibliografia
Questo articolo trae liberamente ispirazione dall’articolo di Dario Vignali: “Il Marketing sta morendo. Ecco il futuro” https://www.dariovignali.net/il-marketing-sta-morendo/
Nissen-Lie HA, Rønnestad MH, Høglend PA, Havik OE, Solbakken OA, Stiles TC, Monsen JT. Love Yourself as a Person, Doubt Yourself as a Therapist? Clin Psychol Psychother. 2017 Jan;24(1):48-60. doi: 10.1002/cpp.1977. Epub 2015 Oct 9. PMID: 26450342.
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