
In questa guida scoprirai le strategie definitive per gestire il piacere, senza divenirne schiavo.
Ti è mai capitato di non essere riuscito a portare a termine un progetto o una consegna nei tempi giusti perché ti sei lasciato distrarre da altre cose più piacevoli ?
Oppure ti ricordi quei dolcetti buonissimi, a cui hai tentato di resistere per giorni, per poi finire per farne una scorpacciata.
Al contrario magari in altre situazioni ti sei trovato a sfinirti di lavoro e impegno senza riuscire a concederti alcuna piccola trasgressione, raggiungendo livelli di frustrazione altissima e rendendo meno del tuo potenziale.
Tranquillo non è solo questione di carattere, questi scenari derivano da una errata gestione del piacere.
E in questa guida troverai le strategie che ti servono per gestirlo al meglio, ed utilizzarlo invece che esserne utilizzato.
Le due reazioni opposte
Come fa notare G. Nardone nel suo libro “emozioni: istruzioni per l’uso” contrariamente alle altre emozioni, il piacere suscita da sempre due reazioni opposte.
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Da una parte abbiamo chi lo vede come una “Via della liberazione” e dall’altra “Chi lo teme” per il pericolo di perdere il controllo.
Nonostante i messaggi delle religioni, spesso contraddittori, è proprio la filosofia dei padri della Chiesa a indicarci come imparare a gestirlo.
Gestire il piacere per non esserne controllati

Sant’ Agostino, filosofo e vescovo, ci ha lasciato due massime estremamente vere e utili in tal senso.
Egli infatti affermava che:
Nessuno può vivere senza piacere”
E
E’ più facile l’astinenza della moderazione”
Il pericolo dell’astinenza
Perché l’astinenza risulta più facile della moderazione?
Perché dopo un po’ la prima si trasforma, tramite un meccanismo di sublimazione, in una forma di piacere, insomma l’astinenza protratta dai piacere provoca piacere.

In Terapia Breve Strategica questa dinamica viene chiamata in causa nel mantenimento dell’Anoressia; mentre in altri Disturbi del Comportamento Alimentare, come ad esempio il Binge Eating, in ottica strategica troviamo un’alternanza tra il piacere dell’astinenza e il lasciarsi travolgere dalla tentazione.
Tutti i desideri che cerchiamo di soffocare covano nel nostro animo e lo avvelenano.
O. Wilde

1° strategia preventiva per gestire il piacere senza esserne schiavi: Concederselo in maniera controllata.
L’unico modo per resistere a una tentazione è cedervi.”
O. Wilde
Proprio perché l’ astinenza generalizzata da tutti i piaceri conduce allo stesso effetto dell’abbandonarvisi completamente, cioè il divenirne schiavi, il miglior modo per gestire il piacere è quello di concederselo in maniera controllata.
In Terapia Breve Strategica si usa una frase che ricalca la massima di Oscar Wilde: “Se te lo concedi puoi rinunciarvi, se non te lo concedi sarà irrinunciabile”.
Tale frase altamente evocativa e suggestiva, viene impiegata in particolare per dare inizio al trattamento dei Disturbi Compulsivi basati sul piacere.

Nardone nel suo libro ci fa notare come tale formula comunicativa ricordi lo stile di vita di Epicuro ed Alessandro Magno, i quali alternavano periodi di impegno rigoroso a giorni dedicati a libagioni, banchetti e altro…
D’altra parte non dobbiamo dimenticare quello che è lo “Slancio Vitale” – L’ élan vital – descritto dal filosofo Bergson: lo slancio alla vitalità e alla felicità si fonda sul piacere di aver realizzato e costruito qualcosa che ci ha impegnato e richiesto sforzi.
Insomma si tratta si oscillare tra questi due poli: concedersi del sano piacere per evitare di perdercisi dentro, e far sì che questo ci permetta di concentrarci e impegnarci maggiormente sui nostri progetti.
Se il tuo problema in questo momento è l’astinenza eccessiva, magari sei ogni giorno più stressato e frustrato, ma pensi di non poterti dedicarti alcun piacere per paura di perdere il controllo o di non avere abbastanza tempo.
La strategia n°2 fa al caso tuo.
2° Strategia per gestire il piacere: Concedersi una piccola trasgressione

L’effetto che dobbiamo ottenere è quello di arrivare a percepire che un piccolo spazio dedicato al piacere, equivale a un investimento nel breve termine per un lavoro, un esame o un progetto.
Sottraiamo infatti del tempo che però ci permetterà di essere molto più focalizzati e produttivi dopo, porteremo a casa un migliore risultato impiegandoci meno tempo, e essendoci anche concessi una sosta piacevole.
Inoltre così facendo anche il lavoro risulterà essere più piacevole e meno frustrante.
Avete presente quando si è inchiodati sulla stessa pagina da studiare o scrivere e ci si impiega un tempo infinito.
I grandi ipnotisti riconoscono che il nostro stato di concentrazione e attivazione presenta un ritmo: fatto di picchi di prestazione e valli in cui deve ricaricarsi.
L’unico modo per innalzare i picchi di performance è quello di bilanciarli affossando le valli di inattività.
Insomma alla paura di perdere il controllo e non avere tempo per i tuoi doveri dovresti opporre quella di non rendere e buttare via ancora più tempo.

Inoltre dovrai iniziare con un piccolo piacere, una “piccola trasgressione” in modo che non ti spaventi troppo, né tolga troppo tempo.
Ad esempio puoi partire da un dolcetto o un piatto sfizioso durante un pasto, un film che vuoi vedere da tempo, una passeggiata, fare attività fisica, una telefonata a un amico o a un’ amica.
Spesso, soprattutto all’inizio se questa non è programmata, ma trasgredisca anche ai programmi che hai per la giornata, in modo che non diventi un altro dovere.
Col tempo sperimenterai che rendi veramente di più e riuscirai quindi a gestirti sempre meglio.
Se a fermarti dal concederti una “piccola trasgressione” è il piacere del lavorare dovrai opporre a questo quello maggiore di poter lavorare dopo ancora più focalizzato e performante.
Se invece il tuo problema è quello di non riuscire a controllare il piacere e perdere il controllo, distraendoti dai tuoi impegni e dai progetti a lungo termine, allora le strategie più utili per te sono la n° 3 e la n° 4
3° strategia per gestire il piacere: La qualità limita la quantità

Una sana educazione ai piaceri risolverebbe molti dei problemi clinici che psichiatri, psicoterapeuti e psicologi si trovano a dover affrontare.
Nei piaceri infatti la qualità aiuta a limitare la quantità, ovviamente quando non siamo già di fronte a quella che è una dipendenza.
Invece che bere 5 birre scaberce, comprane una che costa come 10 e impara ad assaporarla, lo stesso vale per il vino.
Hai paura di perdere il controllo con la cioccolata? Comprati una cioccolata sopraffina e conceditene un poco ogni giorno.
Come se ti preparassi ad un rituale sacro il momento in cui ti concedi questo piacere, il momento deve essere dedicato completamente a quello.

Cura anche il contesto, il momento e il luogo, tutto concorre ad alimentare la qualità della percezione di quel piacere.
Diventa un cultore di quella cosa e impara ad assaporarla a 360° gradi, con tutte le facoltà, anche quella intellettuale, cosa vi è dietro al gusto di quella prelibatezza, come è fatta?
Vuoi ridurre le sigarette ? Quando fumi concentrati completamente e assaporati ogni singola sigaretta al massimo. Cerca di capire quali sono le 3-4 più piacevoli della giornata, e regolati cercando di rendere ogni sigaretta il più possibile piacevole.
4° Strategia: Rendere una tortura il piacere

Si tratta di autoprescriverti un piacere che difficilmente riesci a gestire, in maniera ripetitiva, ad esempio una volta ogni ora, o una volta al giorno, sempre allo stesso orario.
A questo punto potresti concentrarti sul ridurre l’intervallo di tempo che gli dedichi e la frequenza, gradatamente, concentrandoti piuttosto sulla qualità (3° strategia).
Qualsiasi cosa spontanea, come il cedere in maniera incontrollata a un piacere, una volta prescritta perde la sua spontaneità e diviene controllata.
Questa ultima strategia risulta più difficile da utilizzare come forma auto-aiuto, e viene in genere prescritta da terapeuti specializzati nel trattamento delle dipendenze caratterizzate da compulsioni piacevoli.

Questa strategie applicate in autonomia funzionano quando non siamo di fronte a una dipendenza, se non riesci a gestirti con queste strategie o pensi di avere una dipendenza, rivolgiti subito a un professionista psicoterapeuta o psichiatra.
Hai già letto le guide per le altre emozioni ? Eccole qua linkate: Paura, Dolore, Rabbia.
Queste Guide sono la sintesi della mia esperienza clinica, formativa e del libro del Prof. Giorgio Nardone: “Emozioni istruzioni per l’uso“.
E’ davvero un libro interessante che ti consiglio sia per la parte teorica in cui analizza il concetto di emozione, sia per la parte pratica finale con i consigli per la gestione delle emozioni.
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