
Esistono terapie brevi ? che agiscano in maniera diretta sui sintomi ? La Psicoterapia Breve Strategica è una di queste.
Se vuoi in questo video riassumo l’articolo, altrimenti continua a leggere.
In questo articolo ti parlo di quelli che sono i testi fondamentali di questo approccio.
La maggior parte delle persone automaticamente associa alla psicoterapia, l’idea di un percorso lungo anni in cui si parla con un terapeuta, è il paradigma psicoanalitico; oppure più modernamente l’idea di prescrizioni comportamentali con l’apprendimento di nuovi schemi razionali, questo è il paradigma Cognitivo Comportamentale.
Accanto a queste due grandi categorie esistono differenti approcci altrettanto validi di cui spesso non solo i pazienti, ma anche i professionisti ignorano l’esistenza.
In questo post vi parlo della Psicoterapia Breve Strategica (TBS). Un moderna psicoterapia nata più o meno negli anni ’70 a Palo Alto in California, e di cui una delle più grandi scuole al mondo è in Italia, ad Arezzo.

Quali sono le prerogative della Psicoterapia Breve Strategica ?
Breve
Perché mira alla risoluzione nel minor tempo possibile, in alcuni casi anche una singola seduta, della sintomatologia o del problema presentato dal paziente.
Si ma come ?
Strategica
Le procedure terapeutiche vengono utilizzate in maniera strategica per il raggiungimento dell’ obbiettivo che paziente e terapeuta hanno concordato.
Esse si dividono in azioni e strategie comunicative messe in atto durante la seduta, e in prescrizioni di comportamento da eseguire nella vita quotidiana tra una seduta e la successiva (Nardone & Watzlawick, 1990).
Azioni e strategie comunicative
Esse sono:
- Imparare ed usare il linguaggio del paziente
- La ristrutturazione
- Evitare l’utilizzo di forme linguistiche negative
- L’ uso del paradosso e della comunicazione paradossale
- L’ utilizzo della resistenza del paziente
- L’uso di aneddoti, storie e linguaggio metaforico
Prescrizioni di comportamento
- Dirette
- Indirette (ad esempio ipnotiche basate sullo spostamento del sintomo)
- Paradossali (come la prescrizione del sintomo)
Sono indicazioni, veri e propri compiti, che il paziente deve eseguire nella vita quotidiana, nell’ intervallo di tempo tra una seduta e la successiva. Esse servono a far vivere al paziente esperienze emozionali correttive (Alexander et al., 1946), pianificate (Watzlawick et al., 1974; Nardone & Milanese, 2018), che lo conducano a cambiare la percezione. Possono essere prescrizioni dirette in cui il paziente è completamente consapevole di cosa comporta il compito che eseguirà; o a stratagemmi terapeutici come “trabocchetti comportamentali” che implicano l’ eseguire inconsapevolmente altre azioni durante lo svolgimento della prescrizione. E’ il caso di quelle indirette o paradossali. Il tipo di prescrizione viene scelta sulla base della resistenza del paziente, e del problema che presenta. Con un paziente in grado di collaborare potrò prescrivere direttamente un comportamento da mettere in atto, mentre se è presente una forte resistenza al cambiamento, dovrò baipassarla, “ingannando” il disturbo con strategie indirette o paradossali.
Quello che differenzia veramente la Psicoterapia Breve Strategica dagli altri approcci sono il concetto di Tentata Soluzione Disfunzionale, il contemplare logiche non ordinarie e l’utilizzo di differenti tipi di linguaggio comunicativo.
Tentata Soluzione Disfunzionale e Psicoterapia Breve Strategica

Per risolvere un disturbo, la Psicoterapia Breve Strategica, si muove cercando risposta alla domanda che cosa mantiene il problema, e non che cosa lo causa. In uno dei primi libri dell’approccio strategico “Change” (Watzlawick et al.,1974) gli autori dimostrano che ciò che spesso mantiene in essere un problema sono proprio i tentativi del soggetto di provare a risolverlo. L’intervento terapeutico sarà quindi calzato su queste tentate soluzione disfunzionali.
Come mai una persona dovrebbe insistere nel mettere in atto comportamenti e reazioni che mantengono o peggiorano un problema ?
Perché spesso i problemi psicologici, siano essi nella relazione con noi stessi, con gli altri o con il mondo, si reggono su logiche non lineari. Cioè funzionano per paradossi, contraddizioni o credenze, mentre i tentativi di risoluzione del soggetto seguono la logica lineare razionale.
Logiche non ordinarie
Paradosso
Una persona con una sintomatologia ossessiva cerca di scacciare pensieri, immagini o impulsi, che riconosce essere prodotti dalla propria mente, perché ne è infastidito per l’ intrusività. Nel disturbo ossessivo è proprio il tentativo di combattere questi pensieri, o di distrarsi da essi, a renderli ancora più disturbanti e intrusivi. Siamo infatti di fronte a una logica paradossale, dove il tentativo di ridurre qualcosa lo aumenta. Questa logica è condensata nello stratagemma cinese che recita ” Spegnere il fuoco aggiungendo legna“.
Contraddizione
Un disturbo affine a quello ossessivo, il dubbio patologico, può funzionare sulla base di una logica contraddittoria. Il soggetto è assediato da domande conturbanti a cui cerca di dare risposte rassicuranti mentalmente o chiedendo il parere degli altri. Fornita una risposta, il dubbio sembra quietarsi, per poi ripresentarsi in maniera ancora più conturbante.
Un altro esempio è quello del panicante o dell’ agorafobico che chiedono aiuto per fare ciò che gli spaventa, tale sostegno sul momento li tranquillizza, ma nel lungo termine conferma, e quindi mantiene, se non peggiora, la gravità del disturbo.
La differenza rispetto al paradosso è sottile. Il primo si esprime nello stesso momento: provare a ridurre una cosa l’aumenta; mentre la contraddizione si esprime in due tempi diversi. Da un punto di vista logico nel paradosso una cosa è contemporaneamente vera e falsa, nella contraddizione lo è in due tempi diversi.
Credenza
Una realtà inventata che produce effetti concreti.
Un disturbo che funziona sulla base della credenza è la paranoia con manie di persecuzione. Un soggetto con tale disturbo è portato a interpretare e trovare negli altri i segnali che dimostrano che questi tramano nei suoi confronti, per danneggiarlo. Qualsiasi gentilezza e attenzione nei suoi confronti, che secondo una logica razionale dovrebbe disconfermare la credenza, in realtà rafforza la convinzione che gli altri ce l’abbiano con lui. Il soggetto interpreta infatti questi comportamenti come strategia malevola per nascondere le trame ordite a suo danno.
La credenza è qualcosa che è creduto vero, e mi porta a percepire il mondo in funzione di esso, sono portato a percepire solo gli elementi che sono in linea con essa; misconoscendo o malinterpretando quelli che potrebbero contraddirla.
Registri del linguaggio della Psicoterapia Breve Strategica
La psichiatria, la medicina, la terapia cognitivo comportale utilizzano un linguaggio descrittivo-indicativo che spiega da un punto di vista razionale il funzionamento dei disturbi o le prescrizioni; che indica esattamente quello che le parole vogliono significare. Quando il paziente è in grado di collaborare, tale linguaggio è sicuramente sufficiente, ma vi è della resistenza diventa inefficace.
Per questo la Psicoterapia Breve Strategica si avvale anche del linguaggio evocativo, cioè in grado di evocare sensazioni ed emozioni; questo se opportunamente orientato permette di far sentire il paziente compreso, aggirare le sue resistenze al cambiamento e aiutarlo a cambiare, prima di tutto, le proprie percezioni.
Un altro tipo di linguaggio è quello ingiuntivo, che è utilizzato per ingiungere ad esempio le prescrizioni dirette, senza che sia spiegato il loro funzionamento.
Vuoi apprendere i segreti della Terapia Breve Strategica? Clicca sul link qua sotto per vedere quali sono i testi fondamentali.
I Testi Fondamentali della Terapia Breve Strategica
Guarda questo articolo per scoprire quali sono i testi fondamentali della Terapia Breve Strategica
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Bibliografia:
Alexander F, French TM et al. . Psychoanalytic Therapy: Principles and Application, Ronald Press 1946, New York.
Nardone G & Watzlawick P. L’arte del cambiamento, La soluzione dei problemi psicologici personali e interpersonali in tempi brevi. Ponte alle Grazie 1990, Adriano Salani Editore S. p. A., Milano.
Nardone G & Milanese R. Il cambiamento strategico. Come far cambiare alle persone il loro sentire e il loro agire. Ponte alle Grazie 2018, Adriano Salani Editore S. p. A., Milano.
Watzlawick P, Weakland JH, & Fisch R. Change: Principles of problem formation and problem resolution. Oxford 1974, England: W. W. Norton.

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